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Qui ad Atene facciamo così.

23 Mag

Qui ad Atene facciamo così.

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo
viene chiamato democrazia.

Qui ad Atene facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro
dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di
altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una
ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non
siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro
prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia
siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle
proprie faccende private.

Qui ad Atene facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato
anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo
proteggere coloro che ricevono offesa.

E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che
risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è
buon senso.

Qui ad Atene facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo,
ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una
politica…beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.

Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della
democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà
sia solo il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni
ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso,
la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la
nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene facciamo così.

Discorso agli Ateniesi
Pericle 461 a.c.

Queste parole hanno 2472 anni, grazie a Roberto Vecchioni per avercele ricordate.

Qui ed Ora

14 Feb

[SE NON ORA QUANDO?, 13/02/2011]

Se non ora, quando? è un romanzo di Primo Levi del 1982 che narra le vicende dei partigiani russi e polacchi, ebrei, alle prese contro lo strapotere della Germania nazista.

Mutatis mutandis, con tale “titolo” è stata chiamata la manifestazione nazionale del 13 febbraio, che ha visto scendere in piazza milioni di italiani contro il berlusconismo e in difesa delle dignità della donna.

Nonostante fosse domenica mattina, la sveglia è suonata ed ero in piazza.
Qui a Napoli, l’appuntamento era alle 10 a piazza Matteotti.
Già nel tragitto in autobus da casa mia all’appuntamento con le mie amiche, ho incontrato signore munite di sciarpa bianca, coppie di adulti con striscioni e bandiere a seguito. C’era veramente tanta gente ed è stato bellissimo vedere quante persone di buon senso esistono ancora. Perchè spesso ce ne dimentichiamo.

C’è da dire che, l’età media delle persone era piuttosto alta, non ho incontrato molti miei coetanei, o forse miei coetanei si, pochi giovani però.
Ad ogni modo, c’è un fiume di gente che s’accinge a percorrere via S. Anna dei Lombardi, fino ad arrivare a P.zza Dante, dove è previsto il concentramento e gli eventuali dibattiti.
La marcia è lenta, ma inesorabile…a parer mio troppo “pacata”: il coro più spinto cantava così: “Babbeo, beccati sto corteo!”
Ecco, io ho un’anima da black bloc, ma non farei del male a nessuno, sia chiaro! 🙂

Durante la sfilata del corteo, si vedono veramente tante trovate, a metà tra creatività ed esasperazione, come la condizione richiede.

Giungiamo in piazza Dante, la percezione di quanti ne siamo non è chiara, ma con questa foto vista dall’alto, mi sento fiera di esserci stata:

Ora un minuto di autocritica.

A me non piace essere scesa in piazza perchè Donna, le donne non sono una parte scissa della società, sono la società stessa. Il mio pensiero a tal proposito è ben chirificato in un post di un mesetto fa: Un’altra donna, invece

Credo che le femministe di un tempo siano state delle eroine, anche io non sopporto le quote rosa perchè credo che se la politica fosse realmente meritocratica, per sensibilità e spirito di adattamento, non ci sarebbe bisogno di un provvedimento ad hoc per i seggi parlamentari occupati da donne. Lo sarebbero naturalmente, e ce ne sarebbero anche di più e di qualità maggiore…

Le strumentalizzazioni politiche lasciano il tempo che trovano.
Io non ho visto neanche un simbolo dell'”opposizione” e ne sono più che contenta.
Quindi non si tratta di essere faziose, siamo state soltanto rispettose e coerenti con la nostra dignità.

Molte le bandiere dell’Italia, che si sono viste in giro…per colpa del premier e dei loghi dei suoi partiti nel corso degli anni, anche quello che dovrebbe essere un valore è stato strumentalizzato.
Dovremmo RIAPPROPRIARCI di quello che è nostro.

Le censure mediatiche sono da copione, per fortuna che la rete c’è!
Solidarietà alla manifestazione da tutta europa, come ampiamente dimostrano le gallerie fotografiche che si trovano in rete.

Ogni giorno noi donne e uomini, dimostriamo dignità ed opposizione reale al regime precostituito. Attraverso il coraggio di essere ciò che siamo, di lavorare o di provare a farlo, nonostante tutto e tutti.

[te ne vai o no, te ne vai si o no?]

Restauro dei monumenti – L’impresa promuove

15 Nov

Sui libri di mktg si sente tanto parlare di Caused Related Marketing, Responsabilità Sociale, Corporate Giving ed altre formulette anglofone che stentano a trovare un oggettivo riscontro nella vita quotidiana d’impresa.
Soprattutto se si tratta di un’impresa italiana.

Ad ogni modo, si tratta di strumenti strategici che consentono alla realtà imprenditoriale di PROMUOVERE se stessa, attraverso la promozione di comportamenti socialmente responsabili ed utili, al fine di contribuire al benessere sociale (da un lato) e perseguire finalità imprenditoriali (dall’altro).

Ecco un esempio concreto.
Da anni la statua di Paolo Emilio Imbriani, sita in piazza Mazzini, luogo in cui passo abitualmente ogni giorno, è imbrattata ed imbruttita da milioni di scritte vandaliche ad opera di stupide persone. Tali segni, geroglifici senza significato nè significante, sono lontanissimi dalla nobile arte del writing che, se professata con dedizione artistica, può rivalutare luoghi urbani dismessi (e non).
Ecco le condizioni in cui versa la piazza:


Le orribili scritte di Nico + Tore, Formaggino, Tommy ed altri scugnizzielli della zona, presto (si spera!) saranno lavate via. E’ infatti stato approvato il restauro del monumento ad opera della la  A&C network, società specializzata pubblicità e marketing.
Ovviamente, lo sponsor procederà all’intervento affidando i lavori ad una impresa di restauro specializzata, avendone in cambio pubblicità e passaparola attraverso l’installazione temporanea di impianti di sponsorizzazione del marchio sulla struttura di cantiere. Un pò in questo modo:

Dal comunicato diffuso dalla Seconda Municipalità si legge: “L’importo dell’intervento di restauro è di circa euro 38.000,00 (iva compresa al 20%). Tempo massimo di installazione dell’impianto e di completamento dei lavori è di 4 mesi (119 giorni).L’inizio dei lavori è previsto tra il 15/20 novembre 2010.”
Oggi 15 novembre in piazza Mazzini non c’era ancora segno di restauri in corso, ma aspetto fiduciosa.

Spero che la stessa soluzione potrà essere garantita al più presto anche ad un’altra statua mortificata crudelmente.
In Piazza Dante,  luogo strategico e da poco riqualificato dalla risistemazione urbanistica progettata da Gae Aulenti, la statua di Dante (ma anche le nuove panchine e gli interni della metro) sono -già- in condizioni veramente pietose. 😦

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Ho sempre provato un forte senso di fastidio verso l’indecorosità di certi comportamenti. E non riesco a comprendere come non ci siano ancora disposizioni effettive per monitorare e prendere provvediamenti.
Non sono una dispotica seguace del peggior brunettismo, ma non tollero certe schifezze.
Manteniamo puliti almeno i monumenti!!!